Consigli e trucchi per fotografare le montagne
Cinque cime e cinque croci di vetta in cinque località diverse: incastonate in magnifici scenari naturali, sono soggetti perfetti da immortalare per conservare il ricordo indelebile di una splendida vacanza in montagna. Ecco i Big Five dell’Area vacanze sci & malghe Gitschberg Jochtal, con cinque segreti per fotografarli al meglio:
- Il Picco della Croce e la regola dei terzi
L’escursione verso il più alto dei Big Five parte dal parcheggio di Malga Fane, in testa alla valle di Valles. Seguendo il segnavia 17 si supera la Malga Labeseben e si prosegue poi sul sentiero n. 18 verso il Lago Selvaggio per raggiungere infine il Picco della Croce, a quota 3.132 m s.l.m..
La vista del Lago Selvaggio dalla vetta merita assolutamente una foto. Con la regola dei terzi l’inquadratura viene suddivisa, idealmente o con l’apposita funzione di reticolo, in nove parti. Per ottenere una composizione perfetta il lago va posizionato nel terzo inferiore o superiore o sul lato destro o sinistro dell’immagine. Chi preferisce fermarsi sulle rive del lago può invece fotografare da lì la croce di vetta, sempre seguendo la regola dei terzi.
- La Cima di Campolago e la giusta prospettiva
Si sale con la funivia „Gitschberg“ fino alla stazione a monte e di lì si prosegue a piedi verso il Lago Grande di Campolago, passando per il Lago di Mezzo e il Lago Piccolo, fino a raggiungere la Cima del Lago a quota 2.715 m s.l.m.. Prima di intraprendere la via del ritorno attraverso la valle di Altafossa vale la pena di immortalare l’azzurro intenso dei laghi dalla vetta o dalla riva.
Per dare maggiore profondità alle foto di montagna potete giocare con i primi piani. Potete ad esempio accovacciarvi davanti a una bella stella alpina e ritrarre il fiore con i tre laghi sullo sfondo. Se non volete salire fino alla vetta potete sbizzarrirvi catturando i riflessi delle montagne circostanti e del cielo azzurro in uno dei laghi.
- La Cima Cadini e un punto di riferimento
Dal parcheggio in località Dun, a Fundres, si segue il sentiero n. 13 superando il Lago Ponte di Ghiaccio fino all’omonimo rifugio per arrivare alla Cima Cadini, a quota 2.888 m s.l.m.. Chi non desidera raggiungere la vetta può fermarsi al lago o gustarsi un soffice “Kaiserschmarrn” al Rifugio Ponte di Ghiaccio.
Se non siete da soli, potete ritrarre chi vi accompagna mentre ammira il panorama montuoso. Il vostro soggetto fungerà così da punto di riferimento per chi guarda la foto, facendo risaltare ancora meglio le montagne circostanti.'
- Il Giogo d’Asta e l’ora d’oro
Dal parcheggio Zumis si imbocca il sentiero per l’Alpe di Rodengo/Luson, passando per la malga Roner e il Rifugio Rastner fino al Rifugio Starkenfeld. Di qui si segue il segnavia 67 per raggiungere il Giogo d’Asta, a quota 2.194 m s.l.m.. Anche senza arrivare fino alla croce di vetta, i magnifici prati in fiore dell’Alpe di Rodengo/Luson offrono innumerevoli spunti per bellissimi scatti.
Certo, alzarsi all’alba è dura: d’altronde, mai come in questo caso il mattino ha l’oro in bocca. Per i fotografi questa è infatti la „golden hour“, ossia il momento magico in cui il sole proietta i primi raggi oltre le vette tingendo il paesaggio di sfumature dorate e facendolo risplendere in un’atmosfera mozzafiato. Per chi invece la mattina non riesce a uscire dal letto, anche il tramonto permette comunque di scattare foto magnifiche.
- La Cima di Terento e le nuvole
Dal parcheggio Sonnenberg, a Terento, ci si dirige verso la Malga Engl e, superando la baita di Campofosso e il lago omonimo, si procede seguendo il segnavia 22 fino alla Cima di Terento, a quota 2.740 m s.l.m.. Anche in questo caso non è indispensabile arrivare alla vetta perché già la vista del lago di Campofosso ripaga ampiamente della camminata.
Se poi in cielo dovesse comparire anche qualche nuvoletta, poco male, anzi: la vostra foto di montagna risulterà ancora più dinamica e autentica!